TERAMO – Sono comparsi dinanzi al giudice questa mattina i tre giovani arrestati sabato notte perchè protagonisti dell’ennesima zuffa finita nel sangue in centro storico. Per il teramano 35enne F.G. e il coetaneo di origini brindisine D.S., finiti in cella assieme al nipote 22enne di quest’ultimo (P.B.), il gip del tribunale di Teramo ha disposto gli arresti domiciliari per rissa aggravata, rimettendo invece in libertà il più giovane, intimandogli però l’obbligo di dimora nel comune di residenza, San Vito dei Normanni, in Puglia. I tre erano stati arrestati dagli agenti della squadra volante della questura di Teramo intervenuti in forze per sedare la rissa in cui sono comparsi cinghie e coltello. Non senza difficoltà erano stati bloccati tra piazza Martiri e piazza Sant’Anna, al culmine di una violenta scazzottata alla quale avrebbero partecipato altri due teramani trentenni, riusciti però a far perdere le proprie tracce, e per questo soltanto denunciati a piede libero. Proprio sulla presenza di uno di questi altri due alla rissa, si è aperto questa mattina un giallo in udienza, dopo la contestazione sollevata dal difensore, Nello Di Sabatino: L.D.D. non sarebbe mai stato in piazza sabato sera ma si trovava a casa in compagnia di testimoni. La denuncia era scattata in seguito alle dichiarazioni dello zio arrestato, che oggi in aula non era più sicuro di quanto sostenuto. Lo stesso avvocato Di Sabatino ha prennunciato una denuncia per calunnia nei suoi confronti.
Era stato proprio il più anziano dei due pugliesi a riportare ferite più serie, giudicate guaribili in una decina di giorni. L’ennesima zuffa ha riproposto il clima di grande tensione che si vive per le strade della cosiddetta ‘movida’ teramana, teatro sempre più spesso di gravi atti di intolleranza e di regolamenti di conti per motivi futili o legati ad attività illecite, quali lo spaccio di sostanze stupefacenti. E proprio quest’ultimo sarebbe la motivazione all’origine della rissa di sabato notte, seguito di un precedente confronto dai toni accesi avvenuto martedì scorso, all’antivigilia di Natale, nella stessa zona e con gli stessi protagonisti. In quell’occasione ad avere la peggio ancora una volta erano stati zio e nipote, con quest’ultimo raggiunto al collo da una coltellata.